sabato 28 maggio 2011

PASSO DELLE 7 CROCETTE

Pronti partenza e via! Levataccia di sabato per sfuggire al caldo afoso dei giorni scorsi e dirigerci verso quote alte…. Peccato (fino ad un certo punto naturalmente) che il venerdì e durante la notte precedente un fortissimo temporale avesse pulito l’aria e abbassato clamorosamente le temperature!
Comunque sia, alzati ci siamo alzati e vista la temperatura gradevole siamo partiti alla volta del passo di Maniva (1750 m s.l.m.).
Bello sportivo in camiciola a manica corta, arrivati al piazzale del rifugio (in macchina…) veniamo investiti da un’arietta che dire gelida è fargli probabilmente un complimento (10-12 gradi!!!). Il panorama comunque è già qua spettacolare: la neve innanzi tutto (e non fresca… ancora da sciogliersi!), e poi le montagne attorno con i versanti in parte verdissimi e in parte chiazzati di bianco (oltre il limite delle nevi, naturalmente).A questo punto, dopo il caffè e brioche di rito , ci imbacucchiamo con maglione e giacca antivento e ci prepariamo per raggiungere (in macchina…) l’inizio del sentiero ma…. La strada è chiusa da un bel lucchettone che ci costringe a mollare la macchina ed incamminarci a piedi lungo la strada. Il paesaggio è incantato, la neve ancora presente ed il cielo terso ci fanno apprezzare comunque la camminata (anche se sull’asfalto innevato). Incrociamo anche dei ciclisti che impavidi si sono lanciati nella crono scalata sguazzanti nella neve! Inoltre, salendo di quota e grazie alla giornata tersa si riesce ad vedere persino il lago di Garda con la penisola di Sirmione ben in evidenza. Arriviamo finalmente all’inizio del sentiero per il passo delle 7 crocette ormai quasi all’una… due ore e mezza di cammino per arrivare all’imbocco del sentiero!!! Rapido calcolo dei tempi di percorrenza del sentiero e del rientro (alla fine abbiamo fatto comunque 9 km!!!) ci convincono a sfamarci coi nostri panini in loco e rientrare verso l’auto rinunciando così sia al sentiero (ma è solo un rinvio…) che al pranzo al rifugio (anche questo solo rimandato! Ci riproveremo a riapertura della strada!) anche in previsione della serata argentina a base di Asado.
Rientrati al “caldo” della città, breve relax e poi via, appunto, verso l’Asado che Hugo stava meticolosamente preparando. Bella mangiata (e c'era chi ha apprezzato la buona cucina...) a chiusura di una giornata altrettanto bella anche se alla fine eravamo un po’ cotti (…e non alla brace).
Le foto di rito sui due album (Passo del Maniva e Asado Argentino) linkati a lato (e non in calce…).
Alla prossima!!!

PER NON DIMENTICARE... BRESCIA


Per non dimenticare, MAI!

lunedì 23 maggio 2011

sabato 21 maggio 2011

VILLA ZANARDELLI A CACCIA DI GELSI

Pausa di riflessione..... la montagna può aspettare ma non la bici! E così, trasferita la mia super-mega-ultra city bike in quel di Brescia ne abbiamo subito approfittato per far assaggiare l'asfalto bresciano ai miei pneumatici ormai fermi e impolverati da tempo. La sgambatina è stata giustamente corta ma non per questo scevra di strapiombi e saliscendi che hanno messo a dura prova i nostri polpacci ... ma Rad Dynamite non si era scordato di come si fanno girare i pedali e spingendo come nulla fosse superava gli impervi ostacoli come nulla fosse!
Naturalmente non è vero niente. La gitarella è stata molto tranquilla a parte uno strappetto tranquillo sulla strada del ritorno... La "meta della nostra gita", Villa Zanardelli, aveva uno scopo preciso: controllo delle griglie per l'Asado Argentino in programma con Hugo ai "fornelli" e la raccolta di gelsi qua estremamente abbondanti sulle piante del parco (e soprattutto a disposizione dei visitatori!).Tra una raccolta e una smangiucchiata (uno nel cestino... due in bocca) abbiamo fatto scorta per..... marmellate? frullati? gelato? (Già... chissà come è il gelato al gelso, non mi sembra di averlo mai visto tra i gusti delle gelaterie... può essere un'idea....) per poi riprendere la via del ritorno. E adesso chi ci ferma più!!!!? Alla prossima!

venerdì 20 maggio 2011

IL LIBRO DEL MESE (MAG2011)

Siamo in periodo elettorale e quindi mi sembra giusto abbandonare un attimo la narrativa per debordare verso la saggistica. Parliamo quindi del libro "Alla corte di Re Artù" di Noam Chomsky dove quest'uomo, nel vero spirito americano critica a colpi di scimitarra (altro che fioretto...) l'establishment americano e la sua struttura di potere per tutto quel che riguarda il periodo kennediano.
Non le manda certo a dire le cose! Espone con una chiarezza disarmante molti concetti che io, da buon giovin rivoluzionario, inneggiavo a colpi di slogan (e probabilmente senza neanche averne cognizione di causa) che sentivo miei già in gioventù.
Il libro non è contro l'America, chiariamo bene questo punto (come diceva Gaber: ... non sono anti americano, sono contro quell'idea che tutto quello targato "americano" sia giusto..; beh forse non diceva esattamente così ma il senso era quello...), ma è contro l'idea della politica del sottobosco, del sotterfugio e della menzogna. Della politica fatta per pochi e non per il popolo (quando invece dovrebbe essere esattamente il contrario se ci si vuole fregiare del termine "democrazia").
Meglio che smetti gli sproloqui e lasci a tutti coloro che avranno la voglia di leggerlo (il libro è scritto benissimo e storicamente ineccepibile) il giudizio di merito. A me è piaciuto molto e la cosa che mi anche fatto piacere è scoprire che si può criticare il paese più forte del mondo dal suo interno senza essere bollato come "comunista" ma facendo quindi splendida dimostrazione di democrazia culturale. Buona lettura!

giovedì 19 maggio 2011

TEMPO DI AUGURI


E allora non potevi sfuggire alla ricorrenza ! ! ! Auguronissimi ! ! !

sabato 7 maggio 2011

MOMPIANO

A due passi dallo stadio Rigamonti di Brescia, prima che si consumasse un'immane tragedia calcistica per la città, esiste questa zona rural/agricola dove è possibile sgranchire le membra con un bel giretto da fondovalle... e così abbiamo fatto.Due passi in compagnia a zonzo per un sentiero segnalato (N. 10) che potrebbe portare sino in cima al Monte Maddalena (ma che noi ci siamo ben guardati dal fare...) che ci ha fatto attraversare aree ricche (e tutelate) per la loro biodiversità, dove è presente anche un sito dell'esercito (una polveriera della II guerra mondiale) in fase di bonifica ed un rifugio (in fase di ritinteggiatura) che accoglie gli "Gnari de Mompià".Insomma, un giretto da "pensionati" che però ci ha permesso (al solito) di trascorrere il tempo parlando, ridendo, fantasticando sul futuro con la chiusura di un gelatino (non eccelso, invero) anche questo in vista di un futuro più "dolce"....
Le foto, al solito, sul link degli album. Alla prossima!

domenica 1 maggio 2011

RIFUGIO VAL TROMPIA

... E ricominciamo da dove avevamo lasciato settimana scorsa. Torniamo sullo stesso luogo della scampagnata di Pasquetta (Caregno) e da qua ci dirigiamo stavolta verso il rifugio Val Trompia. Mantenendo una media di tutto rispetto (cioè... piano) e con i panini di scorta iniziamo la salita tranquilla che attraversa il bosco. Sentiero sempre ben riparato che non ci fa sentire la giornata calda e soleggiata. La parte finale ci spezza un po' le gambe e l'incontro con un valtriumplino in discesa ci smorza un po' gli animi visto che parla di una combriccola di una trentina di ragazzi ubriachi al rifugio (alle 12!!!!) che cantano e fanno casino! Non ci lasciamo però scoraggiare (nonostante i suoi tentativi di indirizzarci verso una trattoria solo a lui conosciuta) e proseguiamo la salita verso il rifugio.
Finalmente arriviamo in prossimità della meta e .... beh sì. I cori dei ragazzi (non si sa se ubriachi o solo euforici.... io il dialetto ancora non lo mastico bene...) si sentono da molto lontano ma ad un certo punto, miracolosamente si acquietano: erano andati a pranzo...
Arriviamo al rifugio dove per fortuna troviamo il posto dove sistemarci e quindi ricacciamo i panini nello zaino e pregustiamo le lasagne allo speck e trevigiana.... che però sono finite! Ripieghiamo su un pasticcio alle verdure (buono e per niente pesante) e cervo e polenta di secondo.









All'uscita, pessima notizia: il cielo si è oscurato (no... non era Joe Condor in picchiata!) e goccioloni di pioggia ci rovinavano il rientro. Chi si era ben premunito aveva di che ripararsi, altri no.... Ma comunque all'inizio non ci siamo bagnati molto, tanto più che scendendo il sole è tornato a scaldare le nostre stanche membra (e lo stomaco pieno....) per poi però infracidarci completamente negli ultimi dieci minuti di discesa con una pioggia torrenziale.
Completamente fradici ci siamo rimessi quindi in macchina per la doccia ristoratrice a casa (saltando ahimè la merenda di rito di fine passeggiata). Nel complesso comunque la giornata è stata al solito condita da risate, fiori, paesaggi, montagne e colori (vedere l'album collegato per credere... non ci sono le risate però...). Un'ultima annotazione a margine: nella discesa ha ricominciato a farmi male il ginocchio.... non quello operato però, l'altro! Che sia venuta anche la sua ora? Ai posteri l'ardua sentenza. Alla prossima!