sabato 9 luglio 2011

CIMA TOMBEA - VALVESTINO

Considerando la giornata calda che si prospettava, decidiamo per una “scampagnata” in quota in Valvestino: 200 m di dislivello con camminata di un paio d’ore…. Arriviamo quindi prima a Magasa, dove ci fermiamo per una breve e fugace visita, e poi ci dirigiamo verso Denai dove molliamo la macchina e iniziamo la scarpinata.I cartelli indicano 1h40 per cima Tombea… io nutro qualche dubbio visto che la quota da dove siamo partiti mi risulta attorno ai 1300 m e dobbiamo arrivare a 1900…. ma comunque non disperiamo e ci mettiamo in marcia. Il sole è tosto e Giordana si dà da fare nello spalmare crema a iosa per evitare scottature ma nonostante tutto tendiamo ad arrossarci (e non per la vergogna). Il sentiero (una carrareccia più che un sentiero) sale bene con non troppa pendenza ma, soprattutto da quote più alte, abbastanza allo scoperto. E si sente! Il caldo ci lascia abbastanza senza fiato e quindi, nonostante si goda di panorami al solito invidiabiliall’alba delle 13 decidiamo di fermarci lungo il sentiero (all’ombra di un pinetto) per consumare il nostro pranzo frugale (i soliti panozzi, altro che polenta e salamina!). Considerando che siamo partiti attorno alle 10.30 e dopo due ore e mezza non eravamo neanche alle Bocche di Cablone (dove terminava la salita e iniziava il sentiero in quota per arrivare a Cima Tombea…) arguisco che il cartello indicante il tempo di percorrenza era al solito tarato su un corridore di montagna… (Ah! Questi ragazzacci del CAI!!!). Panino mangiato, proseguiamo il cammino passando da Bocca di Cablone (dove godiamo anche di un piccolo miraduro sul lago d’Idro) e proseguiamo fino alla Malga dove (vana speranza) mi auguravo di trovare almeno un po’ di ristoro. Lungo il percorso troviamo strane cavità probabilmente legate alla Grande Guerra (il crinale segnava infatti il confine italo-austriaco e vi sono indicazioni riguardanti fortificazioni dell’impero austro-ungarico). La malga, infine, è una vera malga con animali vari e niente spazio al ristoro pubblico!!!Maledizione! Niente caffè o gelato o yogurt genuino! A questo punto ci passa anche la voglia di salire in cima per godere del “panorama mozzafiato” dato che c’è già il caldo che ci mozza fiato e gambe. Dalla cima in realtà si doveva avere una panoramica sia sul lato bresciano (con vista sul Garda) che sul lato trentino, ma vista la foschia e la poca voglia di “rampegare” sotto il sole decidiamo di rientrare alla base. Dopo tutto la passeggiata l’abbiamo fatta e siamo arrivati alle 14.30 alla malga! 4h! Altro che 1h40!!!!!! (Il fidato Garmin mi indicherà alla fine 6 km fatti e 700 m di dislivello per la sola salita, e quindi da raddoppiare…). Stancamente e soffrendo ancora per il caldo arriviamo alla macchina attorno alle 17 (e quindi anche la discesa dimostra che le indicazioni erano farlocche…) per fiondarci a Idro dove appaghiamo le nostre esigenze personali: Giordana si butta in acqua, birretta fresca per me (purtroppo per me il bicchiere era bucato…). A chiusura della giornata poi…. pizza e birra sul lago!Stanchi, satolli e acciaccati infine riprendiamo la macchina e rientriamo alla base per un meritatissimo sonno ristoratore. Le foto, al solito, sull’album linkato a lato. Alla prossima!

1 commento:

  1. ciao Lorenz, bel resoconto e buona uscita, quello che non ho capito molto è se alla malga vi siete fatti del male con piatti locali :-)
    Comunque, ogni tanto si incontrano dei simpatici cartelli indicatori che promettono veloci salite a dei pendii importanti....
    Ciaoooooooooooo

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