lunedì 20 agosto 2012

IL LIBRO DEL MESE

Torniamo a parlare e a maneggiare libri cartacei: dopo una serie interminabile di ebook sentivo la mancanza della ruvida carta tra le mie dita e quindi ho recuperato il libro regalatomi a Natale e pagina dopo pagina sono riuscito ad arrivare fin qui per raccontarvelo (lo ammetto, lo leggevo nei ritagli di tempo a casa... in giro mi portavo il reader...).
Comunque sia, oggi vi parlo dell'ultima fatica di Isabel Allende: Il quaderno di Maya. Il libro racconta le "gesta" di una adolescente cresciuta quasi allo stato brado ed in modo molto liberale dai nonni paterni in quel di Berkeley (la nonna è la cilena di turno, il nonno un astrofisico di colore ed il padre un pilota di linea sempre in giro...). La morte del suo "Popo" (il nonno) la porta sulla "cattiva strada" fino all'orlo del baratro e solo una fuga in Cile (fino in fondo a Chiloé) potrà permetterle di scoprire e seppellire i suoi "fantasmi" e sconfiggere i cattivi che la inseguono. Il libro è in stile Allende al 100%, la lettura è piacevole con un misto di "stregoneria" e tradizioni che non mancano mai nei libri dell'Allende (guai a farceli mancare!) con ormai la nuova seconda radice californiana. Ancora una volta la protagonista è un'adolescente (si sente che anche Isabel Allende sta invecchiando e che i suoi nipoti cominciano a soppiantare i protagonisti più maturi dei suoi libri passati, soprattutto quelli iniziali...) ma i ragionamenti e l'esperienze che vengono raccontare la portano fuori dalla sua età: solo ogni tanto ci viene ricordata la sua età (nel tentativo probabilmente di non farci dimenticare chi sta narrando e di che cosa) e il plot narrativo è quasi il solito canone di racconto familiare che tanto ci ha accompagnato in tutti i libri. Giudizio finale: più che buono. Non è un capolavoro ma a me piace sempre la lettura scorrevole e le diverse sfaccettature che la Allende riesce sempre a tratteggiare dei suoi protagonisti (come dimenticare la simpatica fauna umana di Chiloé? Vien quasi voglia di andarci subito...) e quindi consiglio in questo caldo agosto un po' di frescura sudamericana. Alla prossima!

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